Legge Gelmini, Cosa non va nel decreto

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Piccolo Programmatore
icon7  view post Posted on 19/10/2008, 11:24




Sinceramente ho deciso di parlare di questo argomento dato ke stà occupando la nostra attenzione da un paio di giorni.

Avevo già pensato di parlarne ma nn ne ero sicuro, la cosa ke mi ha spinto è stata una notizia sul giornale di Lucca la quale diceva ke sn state tirate due bombe carta da sconosciuti nel cortile del vallisneri. Per fortuna nessuno si è fatto male ma ci sn le testimonianze dei ragazzi presenti.

:ph34r:
 
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Emy90
view post Posted on 19/10/2008, 13:34




Posso dire una cosa?
Una mia amica va a scuola al Vallisneri e quando gli è stato chiesto come mai occupavano invece di fare una cogestione (che secondo noi è più utile) lei ha risposto: "Occupare fa scalpore, fare la cogestione no".

Cioè, ma ci rendiamo conto di che cavolo di scuola è il Vallisneri?
Penso che su 1200 o quanti studenti ci sono, solo il 40% è convinto veramente di quello che fa e lo fa proprio per protestare.

Se la mentalità di questa mia amica è uguale a quella di tutti gli altri del Vallisneri si va bene...
 
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rivoluzionaria_pacifista
view post Posted on 19/10/2008, 17:46




Ascolta io quando ho chiesto a un ragazzo del vallisneri perchè occupano mi ha risposto: forse per la gelmini...-_____-"

Vabbè io non voglio dire che dietro non vi sia una forza e una voglia enorme di lottare.. però credo che sarebbe opportuno fare informazione prima di occupare!^^ Poi se funziona sono contenta! Anche perchè non ci deve essere rivalità fra scuole ma unione^^
 
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Piccolo Programmatore
view post Posted on 19/10/2008, 19:35




Io sn arrabbiato semplicemente x questo:



CI VOLEVA PROPRIO KE TIRASSERO UNA BOMBA CARTA NEL CORTILE DEL VALLISNERI PER FAR SMUOVERE LA SITUAZIONE, FINKè SI TRATTA DI OCCUPAZIONE ALLORA TUTTO VA BN, LASCIAMOLI FARE TNT PRIMA O POI SMETTONO. MA QUANDO SI COMINCIANO A TIRARE BOMBE, E NO.... NN VA + BN........


Sn scioccato dal fatto ke tutti siano sordi alle nostre rikieste in maniera del tutto pacifica, questo è un segno negativo xkè incita le persone alla rivolta.

Poi lascio a voi le conclusioni :blink:
 
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rivoluzionaria_pacifista
view post Posted on 19/10/2008, 19:40




Hai perfettamente ragione!^^ Anche perchè la violenza non serve a niente!

Io so che il preside del vallisneri ha dato il permesso di occupare fino a martedì... altri mi hanno detto che domani ci va la polizia.. qualcuno sa qualcosa di più preciso?
 
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Piccolo Programmatore
view post Posted on 19/10/2008, 19:43




Riguardo poi il maestro unico.............


Ovviamente è la classica fregatura, nn li stai simpatico(cosa ke può accadere) e allora sei nei casini per tutte le materie ke lui gestisce ovvero TUTTE. Poi diminuiscono i posti di lavoro(Cm se ce ne sn troppi) e spesso persone competenti in una sola materia si ritrovano ad insegnare tutte le materie a dei bambini la cui conoscenza alle elementari sarà la base di tutta la loro vita. Bisogna protestare noi per loro, il perkè è semplice ovvero loro nn capiscono la gravità della situazione, situazione ke include pure loro.



Decidere poi il MODO DI PROTESTA bè quello è molto soggettivo e in una situazione cm questa sn mooooolto indeciso pure io.
:huh:
 
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rivoluzionaria_pacifista
view post Posted on 19/10/2008, 19:50




Ieri a lucca c'era un'altra manifestazione... e c'erano le maestre delle elementari, i genitori dei bambini e alcuni bambini!^^

Comunque anche secondo me la storia del maestro unico è una cavolata... sia per il licenziamento di molti sia perchè non danno la possibilità ai bambini di avere un'educazione più ampia e varia!!! Io mi ricordo sempre le mie maestre delle elementari...e ognuna di loro mi ha insegnato molto! Sono stati anni importanti e lo sono ancora per i bambini di oggi!
 
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view post Posted on 19/10/2008, 20:00
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Ecco, me ne ero dimenticato: riporto il testo del documento dei docenti.

L'ho anche inviato per e-mail a tutti i miei contatti, ... chi lo volesse avere altri eventuali messaggi "me lo faccia sapere".


Documento dell’assemblea dei docenti del Liceo Ettore Majorana Capannori (LU)


10/10/2008




L'Assemblea sindacale dei docenti del Liceo Scientifico Ettore Majorana di Capannori (LU) del 10/10/2008 ha preso in esame il testo del D.L. 137/1-09-2008 approvato dalla Camera dei Deputati e lo schema di piano programmatico del Ministro Gelmini.

Noi docenti firmatari di questo documento siamo sconcertati dalla motivazione di urgenza che ha portato il governo, con scelta inusuale, a chiedere il voto di fiducia su questioni sostanziali dell’insegnamento, già dall'anno scolastico in corso, senza un piano di riforma strutturato e dibattuto e senza relativa formazione. Non comprendiamo come si possa coniugare la “qualità” tanto invocata con una sostanziale “revisione” del sistema scolastico che di fatto riporta improvvisamente e semplicisticamente la scuola indietro di alcuni decenni e riduce il servizio alle famiglie offerto dal tempo scuola. Le previsioni di risparmio sono inoltre inferiori a quanto può sembrare in prima battuta, perché ad esempio per coprire interamente l'orario nella scuola primaria e per garantire qualche minima forma di vigilanza nella scuola secondaria (dove non basterà lo spauracchio del cinque in condotta a evitare disordini e incidenti) si dovrà comunque ricorrere a ore aggiuntive, fra l'altro imposte per decreto nella scuola primaria. La mancata salvaguardia delle titolarità e l'accorpamento delle classi di concorso porteranno alla formazione di cattedre improvvisate e non certo di qualità.

La riduzione dei curricula a 30 e 32 ore settimanali rispettivamente per licei e istituti tecnici e professionali sembra estemporanea, non motivata da una riflessione su strutture disciplinari rispondenti a obiettivi definiti. Anche il blocco delle nuove adozioni dei libri di testo non tiene conto né della libertà di insegnamento garantita dalla Costituzione, né che i testi attuali dovranno essere adeguati alle variazioni curriculari previste e che eventuali fascicoli di aggiornamento dei testi avranno un costo che andrà a ridurre o azzerare il beneficio del blocco stesso. Noi docenti non contestiamo che si debba aprire una riflessione su come la scuola italiana possa meglio venire incontro alle esigenze di una società in evoluzione nell'Europa del terzo millennio e che si debbano evitare sprechi, come peraltro dovuto nel resto della società e a partire dalla classe politica; ma riteniamo che ciò non possa avvenire a colpi di decreto e senza un adeguato dibattito. Stigmatizziamo una certa superficiale diffidenza con cui viene visto l'impegno dei lavoratori della scuola da parte di ministri che denigrano il nostro lavoro invece di valorizzare le risorse disponibili e razionalizzare gli interventi con regolamenti chiari.

Riteniamo che gli interventi del governo sopra esposti porteranno a un peggioramento della scuola italiana ed esprimiamo forte contrarietà al decreto suddetto e alle indicazioni presenti nel piano programmatico del governo.

Quale immediata forma di lotta, oltre alle altre forme già espresse dalle rappresentanze sindacali, ci impegniamo ad esprimerci nei consigli di classe contro le proposte di ordinari viaggi d'istruzione e a non dare disponibilità ad esse quali accompagnatori. I viaggi di istruzione, pur in presenza di validi obiettivi didattici, comportano l'attivazione di risorse umane ed economiche che in questa fase ci sembrano non rispondenti alla gravità operativa che viene richiesta alla scuola italiana. Non si possono ridurre le risorse ordinarie umane ed economiche per i percorsi curriculari e per i progetti dell'offerta formativa, non si può ridurre il tempo scuola e insieme pensare che la scuola possa continuare a far girare la ruota dei viaggi di istruzione, con una partita di giro che arriva a superare quanto la scuola impegna per interventi di recupero o formativi.

In relazione ai costi dei viaggi di istruzione siamo consapevoli anche delle difficoltà economiche che le famiglie incontrano in questi tempi di crisi finanziarie, in cui i consumatori si trovano a dover pagare in prima persona scelte sbagliate operate da altri e in cui in particolare i lavoratori dipendenti riescono sempre più difficilmente a sostenere i rincari dei prezzi di prima necessità e dei mutui.

Noi docenti firmatari ci rendiamo conto delle motivazioni con cui numerosi colleghi si impegnano anche non retribuiti nell'organizzazione di viaggi didattici e assumendosi quali accompagnatori forti responsabilità di vigilanza, con una situazione fra l'altro senza indennità di missione per i viaggi in Italia e con indennità ridotte per i viaggi all’estero.

Pertanto per non violare la libertà di insegnamento e per tenere conto delle esigenze degli studenti, che non sono per noi controparte, ma i primi costretti a subire il disagio delle scelte inadatte compiute dal governo, rispetteremo la sovranità dei consigli di classe pur assumendo posizione contraria; non ostacoleremo l’eventuale svolgimento di visite guidate della durata di un giorno direttamente finalizzate ad attività didattiche documentabili e quei viaggi di più giorni legati a particolari progetti con finanziamenti da parte degli enti nazionali o locali, che perseguano obiettivi straordinari rispetto al percorso comune dell'offerta formativa.

Invitiamo tutti i docenti ad unirsi a noi in questa forma di lotta, che ha una forte visibilità e che potrebbe risultare vincente, promuovendo analoghe iniziative presso le rispettive scuole e creando una rete di comunicazione.per condividere esperienze di lotta.


L’assemblea dei docenti del Liceo Ettore Majorana Capannori (LU) – 10/10/2008

Tel./fax 0583 936151-0583 429436 / e-mail: [email protected]

Edited by infinito - 21/10/2008, 18:20
 
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rivoluzionaria_pacifista
view post Posted on 19/10/2008, 20:02




Sì all'assemblea d'istituto nel gruppo dov'ero io l'abbiamo letto e commentato!
 
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Emy90
view post Posted on 21/10/2008, 08:39




Documento del comitato studentesco

(già inviato alle testate giornalistiche locali)

Capannori lì,20ottobre 2008

Gli studenti, il corpo docenti e il Dirigente scolastico del Liceo Scientifico “E. Majorana” di Capannori, Lucca, dopo aver preso in esame il testo del D.L. 137/1-09-2008 nell’Assemblea d’istituto tenutasi sabato 18 Ottobre, hanno stabilito di organizzare un progetto che assumerà i caratteri di una cogestione. Tale progetto, a cui è stato dato il titolo di “Progetto SCUOLA”, si svolgerà nei giorni 21, 22, 23 Ottobre. Partendo dall’analisi del decreto legislativo suddetto, il Liceo si è posto l’obiettivo di non limitare il progetto alla sola trattazione del decreto, ma di cogliere l’occasione per approfondire la realtà della scuola, analizzandola – in primo luogo – quale istituzione sociale da un punto di vista storico e costituzionale. In particolare, saranno costituiti due gruppi di studio, ciascuno dei quali tratterà uno dei seguenti temi: “Costituzione e legalità democratica” e “Analisi storica della scuola italiana nel corso del Novecento”. Inoltre, data la collaborazione creatasi tra insegnanti e alunni, e dato il volere collettivo di non limitare il progetto alla singola trattazione del decreto, l’obiettivo che il Liceo si è prefissato è quello di elaborare una riflessione sull’istituzione scolastica odierna e sui metodi didattici, al fine di istituire un progetto che non si limiti alle tre giornate suddette, ma apra la strada per un lavoro itinerante e continuativo. A tal proposito, saranno creati altri due gruppi, che tratteranno il tema della scientificità del metodo scolastico e della didattica, con l’intento di promuovere una riflessione/proposta di metodi operativi tramite cui impostarla e realizzarla.
L’intento del Liceo è quello di promuovere una lotta intellettuale, che nasce dall’esigenza comune di reagire al clima di disagio, incertezza e disapprovazione che caratterizza la scuola di questi giorni, e proprio perché questa risulti efficace, unanime è stata la decisione di creare una collaborazione attiva tra alunni e docenti. L’intento di questa lotta è quello di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica, non solo per unirsi al coro dei no contro una riforma che il Liceo disapprova, ma di indicare un nuovo modello di istruzione, nuove strade da seguire, per fare in modo che la scuola non sia una semplice istituzione pubblica, ma una attiva risorsa sociale. Per far questo, l’intento del Liceo è creare una rete di collaborazione con le altre scuole del territorio, al fine di illustrare il nostro progetto e trovare un punto di coesione per promuovere un disegno comune, dal quale dar vita ad una PETIZIONE, da inviare alle cariche istituzionali locali, regionali e nazionali.



Il comitato studentesco

Edited by Emy90 - 24/10/2008, 14:50
 
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view post Posted on 21/10/2008, 17:21
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Davvero un bel documento (intendo "i contenuto"), compimenti.

Ma, Emy, credo che sarebbe meglio evidenziare i titoli, in modo che anche ad una scorsa veloce "saltino agli occhi" (cioè "siano ben visibili").



Ora però vorrei riportare i documenti di altre scuole


Documento dei docenti del Liceo Scientifico “A.Vallisneri”


17 ottobre 2008



Gli studenti del Liceo Scientifico “A.Vallisneri” hanno deciso, nella loro autonomia, l’occupazione dell’Istituto.
Il carattere indubbiamente estremo di questa protesta è conseguenza dell’attacco pesante che la Scuola pubblica sta subendo, dei tagli alle risorse economiche che la colpiscono dalle Elementari alla Università.
Gli studenti reagiscono a chi sta mangiando il loro futuro.
Noi, docenti del Liceo, ci rivolgiamo in primo luogo proprio a loro, perché questo momento di protesta e mobilitazione sia aperto e capace di coinvolgere tutte le componenti del mondo della Scuola e della società italiana, a partire dalle loro famiglie.
La lotta a difesa della qualità della Scuola pubblica sarà difficile e lunga, nell’interesse non solo dei lavoratori della scuola e degli studenti, ma di tutti i cittadini, perchè è in ballo l’istruzione dei nostri figli ed il loro stesso futuro.
Ancora una volta, invece dell’atteso intervento di riforma e rilancio, la scuola pubblica, che garantisce professionalità e qualità a livello europeo, è fatta oggetto di uno strisciante progetto di indebolimento.
I docenti del Liceo Scientifico si ritroveranno in Assemblea, come già previsto, Martedì 21 ottobre dalle 12,00 alle 14,00 per assumere le decisioni più opportune data la gravità della situazione.

I docenti del Liceo Scientifico “A.Vallisneri”
17 ottobre 2008
 
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view post Posted on 21/10/2008, 18:04
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Documento dei docenti dell’ISI “Pertini”


21 ottobre 2008



Come docenti dell’ISI “Pertini” di Lucca esprimiamo il nostro dissenso sulla recente normativa che indebolisce irrimediabilmente la scuola pubblica attraverso tagli di risorse materiali, umane e strutturali: riduzione del monte orario in alcuni indirizzi di studio, accorpamenti di scuole con meno di 500 elementi, accorpamento delle classi di concorso, innalzamento del numero degli alunni per classe. Si calcolano tagli per un ammontare di 8 miliardi di euro e una diminuzione di 87.000 docenti e di 44.000 unità Ata.

Siamo fermamente contrari al processo di privatizzazione dell’ istruzione, che si esprime con la trasformazione delle Università in fondazioni e con la destinazione di somme sempre più ingenti alle scuole private.

Ci opponiamo, inoltre, alla modalità con cui è stata attuata questa politica, che attraverso lo strumento del decreto legge, ha svilito il ruolo del Parlamento e impedito un più articolato e condiviso confronto tra tutte le forze politiche.

Siamo invece favorevoli a:
un piano di riforma strutturale della scuola pubblica italiana che tenga in considerazione le esigenze educative e formative degli studenti e che non risponda unicamente alla logica dei tagli;
una scuola che garantisca a tutti il diritto all’istruzione, tesa alla formazione di cittadini consapevoli;
una scuola che assolva la sua funzione di garante dell’integrazione fra tutti gli alunni, così come sancito dalla Costituzione;
una scuola di qualità, che da una parte incentivi la formazione professionale degli insegnanti e dall’altra offra agli alunni condizioni indispensabili all’apprendimento;
una revisione della politica dei finanziamenti alle scuole private, che sottrae risorse preziose alla scuola pubblica (in contrasto con il dettato costituzionale).

Come docenti, come genitori e come cittadini riteniamo che il diritto all’istruzione e alla formazione sia inalienabile, per cui non possiamo tacere sulla gravità e complessità della situazione che stiamo vivendo.



Docenti dell’ISI “Pertini”
21 ottobre 2008
 
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Piccolo Programmatore
view post Posted on 22/10/2008, 14:29




Effettivamente servirebbe un piccolo riassunto di tutto quello ke è stato detto(Dato ke ci stò passando la giornata a leggere) :wacko: :wacko:
 
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view post Posted on 22/10/2008, 16:39
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Non ho capito bene,ma puoi farlo tu (che hai letto)?
 
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view post Posted on 22/10/2008, 21:19
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Documento dei docenti del Liceo Scientifico “A.Vallisneri”


(credo del 22 ottobre 2008, ma non c'è la data, probabilmente per scelta)




In queste settimane la scuola italiana è investita da una serie di provvedimenti governativi che confusamente colpiscono ora qua ora là, dalla scuola elementare all’università, senza alcuna logica riconoscibile se non quella di tagliare alla scuola pubblica più risorse possibile. Solo con questo intento si spiegano
- il ritorno al maestro unico, che significa distruzione d’un modello pedagogico che ha portato la scuola primaria italiana a livelli di eccellenza rispetto agli altri paesi europei;
- la riduzione del tempo scuola a tutti i livelli (nella elementare da 30 a 24 ore; nella media da 30 a 29 ore; nel superiore da un massimo di 36 ore a un massimo di 32 ore, ma solo 30 nei licei);
- l’aumento degli alunni per classe (che significherà smembramento delle classi ogni volta che si abbassi il numero degli studenti, minore spazio per un insegnamento che tenga conto delle difficoltà di ciascun ragazzo…) ;
- la chiusura delle piccole scuole di paese;
- la riduzione delle università a fondazioni private, che potranno recuperare i tagli dei finanziamenti statali o con un drastico aumento delle tasse o con la ricerca di finanziamenti privati (con corrispondente subordinazione della formazione e della ricerca a logiche aziendali);
- il taglio feroce dei ricercatori, con cui si nega ogni prospettiva a migliaia di giovani che, oggi e domani, vorrebbero dedicarsi alla scienza e alla ricerca (si rammenti che l’Italia è già oggi, tra i paesi avanzati, quello con la minore percentuale di ricercatori).
Si dice, da parte governativa, che in questo modo si tagliano gli sprechi. Ma quali sarebbero gli sprechi colpiti con questi provvedimenti? Essi, in realtà, non fanno che ferire la scuola nella carne viva, compromettendo cinicamente la sua stessa responsabilità sociale.
Del resto non va nello stesso senso la proposta di classi separate per gli alunni stranieri, che sottrae alla scuola una funzione di integrazione che è decisiva per il livello stesso di civiltà del paese?

In realtà, la scuola italiana avrebbe bisogno di un vero intervento di riforma. Un intervento che prenda sul serio gli stessi indicatori internazionali di cui invece i nostri ministri si servono soltanto come arma propagandistica per diffamare scuola ed insegnanti.
Da tutte le rilevazioni sulla qualità dei sistemi educativi, in effetti, emergono sia elementi di forza della scuola italiana, che andrebbero estesi e valorizzati, sia punti di debolezza su cui occorrerebbe intervenire per porre rimedio. Questi i dati più interessanti:
- la presenza in Italia d’un modello scolastico – quello della scuola elementare – che garantisce competenze di alto livello ed è capace di attenuare svantaggi familiari, sociali, culturali;
- la presenza, nel sistema dei licei pubblici, di standard formativi pari a quelli più avanzati degli altri paesi europei;
- il fatto che la scuola privata, mentre negli altri paesi contribuisce a elevare i rendimenti medi degli studenti, nella situazione italiana li abbassa pesantemente;
- la coincidenza delle zone di scadimento del sistema scolastico con quelle in cui più drammatico è il degrado civile, economico, sociale;
- la conferma più generale che dovunque non si investa in innovazione e ricerca, dovunque non si individui nella conoscenza un fattore centrale di sviluppo, la qualità della scuola tende a degradare (come del resto tutto il tessuto sociale, in primo luogo i mezzi di comunicazione e la classe dirigente).
Di fronte a questo quadro così complesso, ricco di problemi ma anche di potenzialità, la scelta del taglio delle risorse come unica strategia per l’istruzione porta a provvedimenti che sono l’opposto di quelli che servirebbero, se davvero si volesse riqualificare la nostra scuola. Così
- invece di partire dagli ottimi risultati della scuola elementare si distrugge il modello che l’ha resa vincente;
- invece di riqualificare con riforme anche radicali (nei programmi, nella struttura…) i settori di grave e gravissima sofferenza (si pensi all’istruzione professionale) si diminuisce il tempo-scuola per tutti;
- invece di affrontare il “pericolo civile” costituito dai diplomifici privati e sostenere la scelta degli studenti verso la scuola pubblica, si indebolisce quest’ultima, facendola oggetto esclusivo d’ogni genere di tagli;
- invece di progettare un riscatto della scuola meridionale all’interno d’un intervento vasto, lungo, ambizioso di risanamento sociale ed economico, contro il malaffare, la malapolitica, la malaeconomia, si preferisce un attacco grottesco agli insegnanti meridionali.

Del resto l’attacco agli insegnanti come categoria sembra il vero cemento unificante di tutte le parole dette, attorno alla scuola, dai vari ministri che se ne occupano: Tremonti, Brunetta e, in coda, Gelmini. Non si era mai visto un Ministro dell’Istruzione che, anziché proporre al corpo docente obiettivi di riqualificazione del lavoro, di ulteriore responsabilizzazione, li demonizzasse come una categoria irresponsabile e parassitaria. In realtà l’offerta al disprezzo pubblico del lavoro dei docenti si spiega in due modi:
da una parte si vuol mettere a tacere una categoria che, per sua natura, per “professione”, non può essere ridotta a megafono di regime;
dall’altra parte si vuol preparare un capro espiatorio su cui scaricare la responsabilità d’un attacco alla scuola che la renderà sempre più incapace di rispondere ai bisogni della società.
Di fronte a questa campagna denigratoria noi continueremo a fare con impegno il nostro lavoro, ad assumerci pienamente la difficilissima responsabilità di formare i giovani, pur sapendo che il nostro lavoro sarà reso ancora più difficile dagli attacchi strumentali di politici, giornali, televisioni, direttamente ispirati dal ministero, che mirano ad incrinarne l’indispensabile autorevolezza e credibilità.
Nel frattempo daremo il nostro contributo a tutti coloro che si muovono e si muoveranno democraticamente contro il progetto governativo di distruzione della scuola, allargando il più possibile il confronto tra i colleghi e con gli studenti, i genitori, i cittadini.
 
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